
I versi di Silvio
Caro Silvio, ti ammiro,
e fino ad ora ho dormito come un ghiro.
Finalmente ho capito una cosa:
tu sei quello che ognuno vuole ma non osa.
Dalle Alpi a Lampedusa
per essere come te, tutti si farebbero una cura.
Tanto hai nelle tue mani: potere e tv,
e le donne: corpi ridotti in schiavitù.
Più forte dei giudici tu sei:
corrono le tangenti, e tutti gli altri son babbei.
Di poteri soprannaturali, devi essere investito:
perché "Eluana può avere un figlio", hai inveito.
Tante cose hai fatto per la sicurezza:
in jeep le divise girano, girano e girano: che bellezza.
A niente son servite le urla degli studenti:
se non son cattolici saran futuri perdenti.
Alla dittatura tu ci vuoi portare,
e alla teocrazia del XVI tutti assoggettare.
Per quelli fuor d'Italia sei un grande spasso,

ma per noi resti sempre il nostro asso.
Tutti vorremmo essere come te:
rifatti, miracolosi e potenti come un re.
Noi ti ammiriamo, ti benediciamo, ... ti meritiamo?
un popolo di cretini noi italiani siamo?
Le tue battute non fan più ridere nessuno:
sui nostri dolori e difficoltà, ti prego:
non far altro commento alcuno.
Ascolta la tua coscienza, Silvio, che ancora hai:
dimettiti, e una gran grazia a tutti ci farai.
Andrea
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